La dice chiara, Giuseppe Bianchi, e noi la pensiamo come lui. Non si tratta di “quali idee si hanno” ma del livello infimo a cui sembrano porsi sempre più il rispetto reciproco fra opinioni, la correttezza istituzionale e la chiarezza di ruolo delle rappresentanze di parte. E, a quest’ultimo proposito, se la Cgil si è pronunciata, la Cisl non esiste in Istat? E cosa pensa? Non vale proprio la pena che ce lo faccia sapere? E il presidente dell’Istat presiede una istituzione dello Stato e di tutti i cittadini, o un accordo fra partiti?
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Chi dice che il Sindacato è in crisi? Il nuovo Presidente dell’Istat, Prof. Blangiardo, illustre demografo, ha ritirato l’adesione personale alla tavola rotonda dedicata alla “protezione della vita e crisi demografica” organizzata dal Congresso Mondiale delle Famiglie, perché il sindacato interno della Cgil e la rappresentanza delle donne dell’istituto hanno giudicato sbagliata questa scelta.
In quale paese un sindacato interno ha tanto potere da condizionare le scelte personali di un presidente, ed in quale paese un presidente si piega a tale potere sindacale? Si ammetta pure che il citato congresso sia una raccolta di parrucconi reazionari, espressione di un cattolicesimo “medioevale” (così è stato definito). Ma si tratta pur sempre di una sede in cui si manifestano idee, si ragiona, si scambiano opinioni, non si producono norme che impegnano chi non è presente né, tanto meno, si progettano ritorsioni nei confronti di chi la pensa diversamente. E’ così compromettente che il presidente dell’Istat, a titolo personale, porti la sua competenza demografica in un dibattito pubblico? Forse il sindacato interno avrebbe avuto precedenti occasioni per difendere l’autonomia dell’Istat quando l’elezione del presidente è entrata nel crogiolo degli scambi tra partiti in un’asta politica per aggiudicare tale poltrona prestigiosa.
(Giuseppe Bianchi)
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In quale paese un sindacato interno ha tanto potere da condizionare le scelte personali di un presidente, ed in quale paese un presidente si piega a tale potere sindacale? Si ammetta pure che il citato congresso sia una raccolta di parrucconi reazionari, espressione di un cattolicesimo “medioevale” (così è stato definito). Ma si tratta pur sempre di una sede in cui si manifestano idee, si ragiona, si scambiano opinioni, non si producono norme che impegnano chi non è presente né, tanto meno, si progettano ritorsioni nei confronti di chi la pensa diversamente. E’ così compromettente che il presidente dell’Istat, a titolo personale, porti la sua competenza demografica in un dibattito pubblico? Forse il sindacato interno avrebbe avuto precedenti occasioni per difendere l’autonomia dell’Istat quando l’elezione del presidente è entrata nel crogiolo degli scambi tra partiti in un’asta politica per aggiudicare tale poltrona prestigiosa.
(Giuseppe Bianchi)
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