Ci scrive un amico che da molto tempo segue il lungo e non sempre lineare cammino verso la desiderata nascita di un nuovo soggetto politico di ispirazione cristiana da offrire alla politica italiana:
“Cari amici, nel corso dell’assemblea di Politica Insieme svoltasi lo scorso 30 novembre ho sentito dalla relazione del professor Stefano Zamagni che questa iniziativa è una esperienza nata dal basso, e in tal senso costituisce un fatto innovativo nella storia dei venticinque anni di diaspora dei cattolici in politica. Non so se ho capito bene tutto il ragionamento, perché non ho potuto partecipare per intero ai lavori, ero un curioso esterno quasi casuale, ma interessato: chiedo a voi se questa valutazione del professor Zamagni risponde al vero, perché in tal caso si tratterebbe effettivamente di una speranza nuova per il nostro paese, dopo tante delusioni di tanti capi e capetti politici autoinvestiti, anche cattolici. Cosa ne pensate voi?”.
Personalmente ne penso quanto segue: “Caro Antonello, non so se sia una esperienza dal basso o dall’alto: per capirlo dovrei riandare con la mente al suo già notevole cammino, ma francamente la cosa non mi interessa perché non ha, secondo me, nessuna importanza, ma proprio nessuna, per la valutazione di quanto questa speranza sia consistente e valida e buona per il futuro che aspiriamo a costruire nel nostro paese.
Vedi, nella storia umana, anche italiana, se tu la osservi attentamente, sono nate dal basso cose stupende e cose orride; e sono nate dall’alto cose orride e cose stupende. Dal basso sono nate feroci giustizie sommarie di masse imbestialite e meravigliosi movimenti di generosità collettiva. Dall’alto sono nate encicliche che guidano la storia buona del mondo (pensa alla Rerum Novarum) e governi illuminati o illuminatissimi, ma anche feroci dittature e brutali ingiustizie. E tantissimo altro, sempre, dal basso e dall’alto. E’ dunque del tutto insensato utilizzare la chiave valutativa “cosa che nasce dal basso è lodevole, cosa che nasce dall’alto è meno lodevole”.
Dobbiamo invece guardare alla oggettiva qualità, caratterizzazione, modalità concreta di azione, valorialità testimoniata, coinvolgimento effettivo delle persone, coerenza dei comportamenti, effetti, e così via. Dobbiamo insomma guardare la vita concreta delle iniziative, e gli accadimenti che ne sono effetto. Del fatto che partano dall’alto o dal basso, francamente, non ce ne frega proprio nulla. Chiediamoci solo: è buona iniziativa o è cattiva iniziativa, per come sta camminando in concreto?
Penso che il professor Zamagni, in realtà, esprimendosi nel modo da te citato, abbia semplicemente voluto lodare il fatto che Politica Insieme cerca effettivamente di coinvolgere un numero crescentemente vasto e composito di gruppi e persone. E abbia voluto incitare tutti a proseguire su questa strada.
Io aggiungo che oltre al coinvolgimento reale delle persone a tutti i livelli, naturalmente, occorre anche far crescere gradualmente ma tangibilmente la effettività di un metodo democratico e partecipativo per la discussione e per le decisioni. Con stima, Giuseppe Ecca”.
“Cari amici, nel corso dell’assemblea di Politica Insieme svoltasi lo scorso 30 novembre ho sentito dalla relazione del professor Stefano Zamagni che questa iniziativa è una esperienza nata dal basso, e in tal senso costituisce un fatto innovativo nella storia dei venticinque anni di diaspora dei cattolici in politica. Non so se ho capito bene tutto il ragionamento, perché non ho potuto partecipare per intero ai lavori, ero un curioso esterno quasi casuale, ma interessato: chiedo a voi se questa valutazione del professor Zamagni risponde al vero, perché in tal caso si tratterebbe effettivamente di una speranza nuova per il nostro paese, dopo tante delusioni di tanti capi e capetti politici autoinvestiti, anche cattolici. Cosa ne pensate voi?”.
Personalmente ne penso quanto segue: “Caro Antonello, non so se sia una esperienza dal basso o dall’alto: per capirlo dovrei riandare con la mente al suo già notevole cammino, ma francamente la cosa non mi interessa perché non ha, secondo me, nessuna importanza, ma proprio nessuna, per la valutazione di quanto questa speranza sia consistente e valida e buona per il futuro che aspiriamo a costruire nel nostro paese.
Vedi, nella storia umana, anche italiana, se tu la osservi attentamente, sono nate dal basso cose stupende e cose orride; e sono nate dall’alto cose orride e cose stupende. Dal basso sono nate feroci giustizie sommarie di masse imbestialite e meravigliosi movimenti di generosità collettiva. Dall’alto sono nate encicliche che guidano la storia buona del mondo (pensa alla Rerum Novarum) e governi illuminati o illuminatissimi, ma anche feroci dittature e brutali ingiustizie. E tantissimo altro, sempre, dal basso e dall’alto. E’ dunque del tutto insensato utilizzare la chiave valutativa “cosa che nasce dal basso è lodevole, cosa che nasce dall’alto è meno lodevole”.
Dobbiamo invece guardare alla oggettiva qualità, caratterizzazione, modalità concreta di azione, valorialità testimoniata, coinvolgimento effettivo delle persone, coerenza dei comportamenti, effetti, e così via. Dobbiamo insomma guardare la vita concreta delle iniziative, e gli accadimenti che ne sono effetto. Del fatto che partano dall’alto o dal basso, francamente, non ce ne frega proprio nulla. Chiediamoci solo: è buona iniziativa o è cattiva iniziativa, per come sta camminando in concreto?
Penso che il professor Zamagni, in realtà, esprimendosi nel modo da te citato, abbia semplicemente voluto lodare il fatto che Politica Insieme cerca effettivamente di coinvolgere un numero crescentemente vasto e composito di gruppi e persone. E abbia voluto incitare tutti a proseguire su questa strada.
Io aggiungo che oltre al coinvolgimento reale delle persone a tutti i livelli, naturalmente, occorre anche far crescere gradualmente ma tangibilmente la effettività di un metodo democratico e partecipativo per la discussione e per le decisioni. Con stima, Giuseppe Ecca”.
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MM