Nato molti anni orsono come semplice Letteraperta periodica riservata a un indirizzario ampio ma pur sempre selezionato di amici ed esperti, ed attraversata anche una breve stagione come semplice blog, Studisociali diventa ora un sito. Ci hanno chiesto in molti, e da tempo, questo cambiamento, per consentire al nostro Circolodelmeglio, autentica comunità di studio, formazione e impegno civile, una continuità più intensa di presenza, una partecipazione più vasta di persone sensibili alle tematiche trattate, un’articolazione più ricca di contenuti.
Nasce dunque il sito, ma restano confermate le caratteristiche ispiratrici con le quali la piccola testata venne pensata: l’attenzione viva alla qualità dei contenuti e dei linguaggi (la parola, ogni parola, ha valore e peso intrascurabile), la partecipazione diffusa a quanti desiderino esprimere il loro pensiero, anche critico o criticissimo, l’orizzonte totale sulla esperienza umana, l’orientamento esplicito a quell’”umanesimo plenario” che fu preoccupazione costante del papa Paolo VI, una sensibilità particolarmente accentuata per i temi del lavoro, della cultura, della formazione, della politica, della spiritualità, temi, tutti, attorno ai quali si svolge la sfida permanente del cammino verso una “civiltà a misura di persona e di comunità”.
All’apertura dialogante verso tutti gli apporti costruttivi, aggiungiamo qui un esplicito invito alla partecipazione più intensa non solo quanto a dibattito sui contenuti ma anche quanto a proposta permanente per ogni possibile miglioramento del sito stesso, il quale vuol vivere in chiave di vera casa comune e autentico circolo del meglio per la condivisione del nostro impegno civile e sociale e per la costruzione progressiva di un’autentica democraziacooperativa.
Per chiarezza piena, sottolineiamo che “Studisociali” ha come terminazione di identità informatica il “punto org”, distinguendosi pertanto da una testata con lo stesso nome ma con terminazione “punto it”, e da altre con diversa terminazione che dovessero sorgere: abbiamo rilevato infatti, all’atto di registrare questo nostro sito, che un soggetto da noi non conosciuto ha già provveduto a registrare lo stesso nome senza avvisarcene, nonostante che da molti anni noi lo pubblicassimo. Ci sembra, questa, un’avvertenza doverosa in quanto non intendiamo confondere la nostra precisa impostazione con altre culturalmente o valorialmente diverse. E’ semplicemente un problema di onesta identità.
Nasce dunque il sito, ma restano confermate le caratteristiche ispiratrici con le quali la piccola testata venne pensata: l’attenzione viva alla qualità dei contenuti e dei linguaggi (la parola, ogni parola, ha valore e peso intrascurabile), la partecipazione diffusa a quanti desiderino esprimere il loro pensiero, anche critico o criticissimo, l’orizzonte totale sulla esperienza umana, l’orientamento esplicito a quell’”umanesimo plenario” che fu preoccupazione costante del papa Paolo VI, una sensibilità particolarmente accentuata per i temi del lavoro, della cultura, della formazione, della politica, della spiritualità, temi, tutti, attorno ai quali si svolge la sfida permanente del cammino verso una “civiltà a misura di persona e di comunità”.
All’apertura dialogante verso tutti gli apporti costruttivi, aggiungiamo qui un esplicito invito alla partecipazione più intensa non solo quanto a dibattito sui contenuti ma anche quanto a proposta permanente per ogni possibile miglioramento del sito stesso, il quale vuol vivere in chiave di vera casa comune e autentico circolo del meglio per la condivisione del nostro impegno civile e sociale e per la costruzione progressiva di un’autentica democraziacooperativa.
Per chiarezza piena, sottolineiamo che “Studisociali” ha come terminazione di identità informatica il “punto org”, distinguendosi pertanto da una testata con lo stesso nome ma con terminazione “punto it”, e da altre con diversa terminazione che dovessero sorgere: abbiamo rilevato infatti, all’atto di registrare questo nostro sito, che un soggetto da noi non conosciuto ha già provveduto a registrare lo stesso nome senza avvisarcene, nonostante che da molti anni noi lo pubblicassimo. Ci sembra, questa, un’avvertenza doverosa in quanto non intendiamo confondere la nostra precisa impostazione con altre culturalmente o valorialmente diverse. E’ semplicemente un problema di onesta identità.
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