Semplicemente, preferiamo ascoltare con gioia meditativa questa memoria inviataci, ma anche raccontataci a voce, da Flavia, piuttosto che fermarci su qualche nota di stampa che in questi giorni ha riportato la proposta di una povera persona che vorrebbe togliere il diritto di voto agli anziani perché… “a che servono? Sono il passato”.
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Ricordo sempre i miei nonni, con grande affetto e nostalgia, custodendo gelosamente tutto l'immenso tesoro che mi hanno donato!!!Tesoro rappresentato da esperienza, consigli, proverbi, da una cultura contadina oramai in via d'estinzione che dovrebbe essere preservata e tutelata come patrimonio mondiale Unesco...
Vivo costantemente con il ricordo dei proverbi di mia nonna, con il ricordo dei suoi profumi che inondavano la casa e dei suoi gesti quotidiani, frutto di grande manualità ed esperienza. Ricordo quel viso consumato dal lavoro, con quel fazzoletto che le copriva i capelli grigi, quelle rughe che le solcavano le guance fin giù al collo e le sue mani smagrite con l'immancabile fede matrimoniale, unico monile d'oro che si concedeva. Quel suo modo di vestire, serioso, con pochi fronzoli come a rispecchiare la sua austerità di donna forte e matriarcale.
Ricordo le mani di mio nonno, uomo dalle poche parole, basso in statura ma con le mani forti e callose di chi la zappa la usava molto nonostante esistessero già i mezzi meccanici, perché diceva sempre: " il trattore non arriva dove scava la zappa". Nonni che hanno vissuto ben due guerre e che conoscevano il valore del denaro, del sacrificio e della onestà. Valori e principi, questi, che nessuno mai ci ridarà e che ogni tanto riaffiorano alla mente come quel pesce che scorgi in superficie per esplorare cosa non si sa bene ma quando lo intravedi ti rendi conto che c’è sempre qualcosa oltre la superficie, oltre l'apparenza, oltre quello che vediamo.
Grazie a voi, nonni, per quel patrimonio inestimabile che ci avete inconsapevolmente donato e che nessuno potrà mai cancellare.
(Flavia Ciracì)
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Ricordo sempre i miei nonni, con grande affetto e nostalgia, custodendo gelosamente tutto l'immenso tesoro che mi hanno donato!!!Tesoro rappresentato da esperienza, consigli, proverbi, da una cultura contadina oramai in via d'estinzione che dovrebbe essere preservata e tutelata come patrimonio mondiale Unesco...
Vivo costantemente con il ricordo dei proverbi di mia nonna, con il ricordo dei suoi profumi che inondavano la casa e dei suoi gesti quotidiani, frutto di grande manualità ed esperienza. Ricordo quel viso consumato dal lavoro, con quel fazzoletto che le copriva i capelli grigi, quelle rughe che le solcavano le guance fin giù al collo e le sue mani smagrite con l'immancabile fede matrimoniale, unico monile d'oro che si concedeva. Quel suo modo di vestire, serioso, con pochi fronzoli come a rispecchiare la sua austerità di donna forte e matriarcale.
Ricordo le mani di mio nonno, uomo dalle poche parole, basso in statura ma con le mani forti e callose di chi la zappa la usava molto nonostante esistessero già i mezzi meccanici, perché diceva sempre: " il trattore non arriva dove scava la zappa". Nonni che hanno vissuto ben due guerre e che conoscevano il valore del denaro, del sacrificio e della onestà. Valori e principi, questi, che nessuno mai ci ridarà e che ogni tanto riaffiorano alla mente come quel pesce che scorgi in superficie per esplorare cosa non si sa bene ma quando lo intravedi ti rendi conto che c’è sempre qualcosa oltre la superficie, oltre l'apparenza, oltre quello che vediamo.
Grazie a voi, nonni, per quel patrimonio inestimabile che ci avete inconsapevolmente donato e che nessuno potrà mai cancellare.
(Flavia Ciracì)
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