Politica

DIZIONARIO PROGRAMMATICO A PARTECIPAZIOE DIFFUSA

I temi proposti non sono in ordine gerarchico bensì alfabetico: vogliono costituire infatti i tasselli di un lavoro collettivo di elaborazione “a scorrimento continuo” delle linee di programma dell’Associazione, con la partecipazione aperta e permanente di iscritti, esperti e cittadini. Soprattutto, di iscritti. E’ uno strumento di lavoro informale approvato dagli organi associativi e da essi vigilato, e che, con la loro approvazione ufficiale, acquista nei suoi contenuti, via via, il crisma del documento formale di impegno dell’Associazione.
 
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Acqua. E’ un bene comune, non privatizzabile. La responsabilità di garantirne qualità e quantità sufficiente a prezzi sociali appartiene alla mano pubblica in senso diretto. Alla mano privata non possono che essere riservati ruoli di carattere nettamente sussidiario, ininfluenti sulle politiche relative a questo bene. E’ escluso a priori che dall’acqua si possa trarre profitto privato a qualunque titolo.
Adesioni a DemocraziaComunitaria. Le domande devono essere presentate sul modulo predisposto dalla sede centrale e firmato dall’aspirante socio, con il corredo dei dati personali e della quota associativa o di una ricevuta del suo versamento. La domanda è perfetta ed accolta all’adempimento di tale modalità ed alla firma di accettazione del presidente nazionale. In ogni territorio comunale, il primo socio è anche referente organizzativo per la costituzione dei relativi organi non appena altri soci avranno perfezionato la loro adesione. In fase di avvio dell'Associazione possono essere stabilite modalità di adesione semplificate.
Ambiente. E’ un bene comune, non privatizzabile. La responsabilità di mantenerlo tale appartiene direttamente alla mano pubblica. La legge stabilisce la proporzione tassativa di superficie verde da salvaguardare in ogni opera manufatta, pubblica e privata.
Authorities. Le autorità di settore, gemmate, sul modello di organismi funzionanti negli Stati Uniti in diverso contesto culturale, sono venute manifestandosi organismi costosi e, alla fine, non adatti a costituirsi come garanti super partes nelle materie di cui si occupano: così da porre ormai la esigenza di un ritorno alle naturali fonti di garanzia costituite dal parlamento, dai comitati interministeriali e dai loro già storicamente sperimentati strumenti di lavoro. Risparmiando gran parte dei relativi costi.
Autonomia differenziata. DemocraziaComunitaria è contraria al principio delle autonomie differenziate. Le autonomie sono un immenso valore di democrazia, di personalismo, di solidarietà e sussidiarietà, e proprio per questo devono essere più che mai vere, forti, sostanziali, facilmente praticabili, tali da rinforzare uguaglianza, solidarietà e potere partecipativo fra cittadini nei confronti dello Stato di tutti: non devono invece mai essere fonte e pretesto di separatezza confonditrice fra normative e condizioni di cittadinanza. In questo quadro, anzi, DemocraziaComunitaria conferma anche che è ormai maturato il tempo di abolire la differenziazione storica fra regioni ad autonomia speciale e regioni ad autonomia ordinaria: tutte le regioni devono essere ricondotte alla medesima autonomia ordinaria prevista dalla Costituzione repubblicana, in quanto sono radicalmente superate le ragioni storiche che motivarono nel 1948 la nascita delle autonomie speciali in capo ad alcune di esse. Le regioni devono piuttosto venir sottoposte a più efficaci ed effettivi diritti di intervento, controllo e partecipazione da parte dei Comuni e dei cittadini, e dello stesso Stato, in materia di gestione delle risorse finanziarie ed economiche affidate.
Autostrade. La rete autostradale nazionale italiana, cioè quella che collega fra loro tutte le regioni italiane  in un unico sistema strategico, intorno al quale vivono e pulsano le altre categorie di strade (statali, provinciali, etc,), appartiene per stretta e intima natura alla categoria tecnica e politica delle “infrastrutture critiche” del paese: quelle infrastrutture, cioè, che costituiscono l’ossatura strategica, ineliminabile e indivisibile, che sostiene  e realizza l’unità sistemica e la sicurezza del paese. Essa non può pertanto, in via di principio inderogabile, essere altro che pubblica e statale sia nella proprietà sia nella gestione. Qualunque sia stata dunque a suo tempo la motivazione che ha malauguratamente e inefficientemente indotto lo Stato ad affidare tale rete in concessione a privati, essa va assolutamente riacquisita alla piena e contestuale proprietà e gestione dello Stato medesimo, quale integrante, diretto e insurrogabile strumento del bene comune.
Banca. Il miglioramento verso semplicità, controllabilità e trasparenza delle leggi relative all’attività bancaria parte dal ripristino di una netta differenziazione fra banca ordinaria di risparmio e investimento, e banca d’affari o speculativa. DemocraziaComunitaria vede con particolare favore il ripotenziamento di una cultura diffusiva delle forme bancarie popolari e cooperative, la riacquisizione allo Stato di una banca nazionale per la tutela del risparmio dei cittadini, e la valorizzazione del risparmio collettivo in sede d’impresa.
Conflitti d’interesse. DemocraziaComunitaria propone una più tassativa definizione dei casi nei quali si debba dare esito a una pura e semplice incompatibilità non sanabile.
Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. DemocraziaComunitaria ne propone il superamento puro e semplice per esaurimento dei suoi compiti storici. 
Consumo del territorio. Anche l’Italia è diventata un paese che, specialmente in alcune regioni, vede ormai diventare preoccupante il problema del “consumo del territorio”, un consumo talmente vasto e nello stesso tempo abusato, da porre al paese stesso un quesito urgente circa il suo equilibrio ambientale di lungo periodo. DemocraziaComunitaria propone di stabilire un vincolo rigido alla percentuale di territorio consumabile (cementificazione e forme assimilabili di scomparsa del terreno vergine) per ogni unità di costruzione. Inoltre propone di rendere concretamente più severa e snella la funzione di controllo e salvaguardia attiva del patrimonio forestale e idrogeologico del paese.
Costi della politica. DemocraziaComunitaria propone l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, a favore di un finanziamento libero da parte di ciascun cittadino nei confronti del partito in cui si riconosca. Riconosce il valore politico-istituzionale dei partiti nei termini esplicitati dalla Costituzione, e il relativo sostegno, esclusivamente nella forma della fornitura, a ogni formazione politica che abbia rappresentanza in parlamento, di una sede operativa, unica per tutto il territorio nazionale, con spazi limitati alle esigenze di funzionalità essenziali, con corredo di linea telefonica, computer, stampante, collegamento internet e similari secondo ragionevole coerenza. Escluso ogni altro supporto, che è da considerare strettamente riservato alla privata organizzazione del partito medesimo.
Diritto e obbligo della formazione. Fino alla maggiore età la vita dell’individuo è dedicata in misura privilegiata alla formazione integrale della personalità, affidata innanzitutto alla famiglia con il sostegno della scuola: quest’ultima deve costituire, prioritariamente, un sistema pubblico a costi sociali fino all’università, aperto a tutti, nel rispetto per la eventuale scelta della singola famiglia che preferisca rivolgersi a scuole private; le quali ultime non avranno diritto a sostegno pubblico che vada al di là della corresponsione alle famiglie del costo che lo Stato sostiene per ogni suo alunno della scuola pubblica. Le scuole private non potranno comunque rilasciare titoli aventi valore di legge.
Emolumenti per incarichi pubblici. DemocraziaComunitaria sostiene una equa proporzionalizzazione reciproca fra gli emolumenti riservati alle cariche pubbliche, elettive e non elettive, a tutti i livelli compreso quello parlamentare e tutti quelli dirigenziali, assumendo a riferimento i trattamenti previsti dalle normative collettive generali e l’andamento complessivo del reddito nazionale, nonché i carichi di lavoro effettivamente affidati e gestiti.    
 
Esame di Stato per l’accesso alle professioni. Con il riconoscimento del titolo di studio istituzionale esigito per accedere a una determinata professione, ad esempio la laurea in giurisprudenza per lo svolgimento dell’attività legale, o la laurea in medicina per l’accesso alla professione medica, il cittadino acquisisce il diritto di accedere effettivamente a tale professione, senza necessità di ulteriori “esami di Stato” quali lasciapassare, che rappresentano un abuso sia concettuale sia morale sia politico da parte dello Stato e delle organizzazioni professionali nei confronti del cittadino stesso. DemocraziaComunitaria sostiene pertanto la pura e semplice abolizione di tali “esami di Stato” per l’accesso alle professioni, e sottolinea piuttosto la logica, ove sia il caso, di restituire ai titoli di studio rilasciati al termine dei curricoli scolastici istituzionali una adeguata rispondenza di preparazione effettivamente certificata negli studenti.
 
Etica pubblica. L’etica dei comportamenti anche personali è esigita con particolare forza in tutti i soggetti che svolgono funzioni pubbliche. Ogni ruolo pubblico è proprietà morale della collettività ed è incompatibile con qualsiasi comportamento che violi la fede pubblica. Tale eventuale comportamento va perseguito d’ufficio.
Europa. Il ritorno ai padri fondatori, in particolare De Gasperi, Schumann, Adenauer, che anteponevano la messa in comune delle risorse e della solidarietà valoriale alla dominanza economica e finanziaria, è obiettivo esplicito e vincolate di DemocraziaComunitaria.
Farmaci. Impensabile che possano essere ambito di puro e semplice mercato privato, lo Stato cura sia il corretto controllo della loro qualità scientifica ed etica rispetto alla loro funzione di servizio nei confronti della qualità della vita personale e sociale, sia la loro equa accessibilità economica a tutti i cittadini nel quadro del Servizio Sanitario Nazionale.
Finanziamenti pubblici. DemocraziaComunitaria sostiene l’abolizione di ogni forma di finanziamento all’editoria, compresa quella di partito. Sostiene inoltre una politica di rigorosa severità in materia di controlli, in corso ed ex post, sull’utilizzo completo e tempestivo dei finanziamenti pubblici in generale, e sulla loro coerente finalizzazione.
 Fisco, sistema generale. Il controllo della evasione deve diventare più severo in parallelo con la semplificazione normativa e la riduzione della giungla delle differenziazioni impositive. All’autonomia impositiva di regioni e comuni va preferita una partecipazione delle stesse pro-quota nella fiscalità generale. Un trattamento fiscalmente incentivante è giusto prevedere a livello di impresa per gli utili reinvestiti nell’impresa stessa rispetto a quelli distribuiti ad azionisti e lavoratori.
Fisco e trasparenza. Oltre alle imprese-persone giuridiche, anche ogni persona fisica è imprenditrice in senso sostanziale, partecipando al processo produttivo e alla formazione del prodotto interno lordo attraverso il suo lavoro e la conseguente attivazione e spendita del suo reddito nel circuito dell’economia. In tale quadro DemocraziaComunitaria ritiene efficiente, equo e trasparente un sistema fiscale che incentivi la fatturazione di ogni transazione e, tendenzialmente, la generalizzi. Ogni spesa sulla quale viene pagata l’iva deve poter essere dedotta dall’imponibile in sede di dichiarazione dei redditi. Tale sistema consente, oltretutto, attraverso il concreto interesse del cittadino alla fatturazione del bene o servizio acquistato, una lotta efficace alla evasione fiscale ed alla economia sommersa, generando una massa di risorse fiscali tale da consentire anche una significativa riduzione dell’attuale iniqua ed inefficiente pressione del fisco stesso su cittadini e imprese.
Formazione dei prezzi. Un intervento più stringente, soprattutto di controllo, da parte della mano pubblica, è necessario in materia di formazione dei prezzi relativi a beni di pubblica utilità rilevante, come ad esempio la casa, i carburanti, i medicinali, a evitare distorsioni speculative. La stessa mano pubblica non deve escludere il suo intervento diretto come imprenditrice di libero mercato nei casi in cui non vi siano diversi strumenti atti ad assicurare prezzi equi a beni essenziali.
Formazione interna. DemocraziaComunitaria: è soggetto di formazione permanente nei confronti di tutti i suoi aderenti. L’attività di formazione, oltre a essere concepita come permanente e diffusa, è anche articolata fra coordinamento centrale e autonomie del territorio. Tenendo conto della sua missione, l’associazione può offrire opportunità formative anche ai non iscritti.
Giustizia. Lo snellimento dei tempi processuali, la effettiva esecuzione delle sanzioni e la effettiva accessibilità dei costi per tutti sono elemento essenziale per la credibilità e la giustizia amministrata dallo Stato nei confronti di tutti i cittadini, ed hanno importanza fondativa pari a quella della chiarezza, semplicità ed equità delle normative di riferimento.
Imposte, progressività e proporzionalità. DemocraziaComunitaria sostiene un criterio severamente proporzionalista della imposizione fiscale, ritenendo che esso costituisca nel ventunesimo secolo la lettura più avanzata, efficiente ed equa del concetto di progressività espresso dalla Costituzione italiana. Se tutti i cittadini pagano la medesima percentuale di imposte sul loro reddito, ciò costituisce una semplificazione gestionale del sistema e una conseguente facilitazione degli adempimenti relativi, uno strumento di più facile controllo e correzione equitativa degli eventuali squilibri ingiusti nella distribuzione del reddito, e insomma un elemento di trasparenza dell’intero sistema.
Impresa. Essa va sostenuta come bene di inestimabile valore per tutta la comunità; ne va perciò semplificato il processo burocratico di nascita, e facilitata la propensione allo sviluppo, soprattutto attraverso un tangibile snellimento delle normative riguardanti le autorizzazioni, i controlli ed il credito. DemocraziaComunitaria favorisce il modello d’impresa partecipativa nelle sue diverse forme possibili, dalla cointeressenza nei risultati alla cogestione ed alle forme variamente cooperative.
Impresa privata e impresa pubblica. Superando i contrapposti eccessi storici di interventismo assistenzialista e di privatizzazione pregiudizialmente preferenziale, DemocraziaCooperativa è favorevole a una ottica diffusa di liberalizzazione senza privatizzazione, per quanto attiene al campo delle imprese pubbliche che si occupano di beni e servizi essenziali o primari per la dignità e lo sviluppo delle persone. Senza rinunciare alla propria partecipazione diretta nella erogazione di tali beni e servizi, lo Stato e gli enti territoriali di decentramento consentono che l’iniziativa privata, sia con scopo di lucro sia senza scopo di lucro, partecipi competitivamente a tale erogazione, senza sussidi pubblici.
 Innovazione. DemocraziaComunitaria è per introdurre forme di tutela semplice ed efficace per quanti depositano  brevetti o sono autori di importanti  realizzazioni o idee artistiche e culturali. Nei limiti delle risorse disponibili, una politica di premialità per la innovazione efficace è tra le priorità che DemocraziaComunitaria sostiene nel contesto delle politiche di sviluppo.
Intervento dello Stato in economia. E’ possibile ed è doveroso l’intervento dello Stato, come pure, ai rispettivi livelli, della regione e del comune, sia direttamente come imprenditore in regime di liberalizzazione quando si tratti di beni incidenti direttamente sulla qualità essenziale di vita delle persone, sia indirettamente con efficaci politiche di sostegno ai consumi, sempre nel campo dei beni relativi alla dignità e allo sviluppo della persona.
 Lavoro. Fonte essenziale di dignità e fondamento della repubblica, il diritto al lavoro è un diritto soggettivo e non una semplice legittima aspettativa. DemocraziaComunitaria sostiene in tal senso una lettura precettiva della Costituzione. La realizzabilità di questo diritto si fonda su una politica sicura di redistribuzione sia delle opportunità di lavoro sia dei redditi in generale, a cominciare dalla riduzione della forbice immorale attualmente esistente spesso anche all’interno delle imprese. Il trattamento economico della dirigenza deve essere in questo senso collegato e non scorporato da quello di tutti gli altri lavoratori. DemocraziaComunitaria propone la riorganizzazione del sistema pubblico tradizionale di collocamento per trasformarlo in moderno istituto dell’accompagnamento attivo al lavoro. Correlativamente, una concezione precettiva del diritto al lavoro esclude che esso possa venir interpretato come diritto al “posto fisso”. Con pari importanza rispetto alla sua dimensione di diritto, infine, il lavoro è un dovere primario del cittadino e di chiunque viva nell’ordinamento giuridico dello Stato.
Legge elettorale. DemocraziaComunitaria ritiene una democrazia non compiuta, e anzi vistosamente e negativamente limitata, quella che si esprime attraverso sistemi a liste bloccate. Occorre che i cittadini abbiano la possibilità di scegliere persone, o persone e liste, ma mai solo liste. Il sistema elettorale che DemocraziaComunitaria valuta meglio rispondente alle esigenze della democrazia italiana è quello che ha come punto di riferimento il “collegio uninominale secco”. Centralizzando l’attenzione sulla singola personalità del candidato da eleggere, sia egli espressione di un partito o meno, essa stimola il candidato medesimo ad assumersi diretta ed intera la responsabilità di rappresentare la comunità che lo elegge.
Mediterraneo. Il “lago comune” delle tre grandi religioni monoteiste, nostro comune “lago di Tiberiade” secondo la fascinosa espressione di La Pira, è per DemocraziaComunitaria una dimensione di pari dignità rispetto a quella europeista, per una politica del dialogo permanente e solidale.
Mercato. Lo Stato è chiamato a svolgere funzione di garante del mercato per tutte le componenti di esso, operando attivamente, in particolare, per il rispetto e la tutela dei soggetti deboli nei confronti di distorsioni speculative. 
 Numero chiuso nelle università. Va superato in considerazione del valore intrinseco della formazione universitaria, che non può essere concepita come finalizzata al mercato del lavoro ed alle sue esigenze, bensì alla formazione compiuta e integrata della persona ed alla massima valorizzazione concreta della ricchezza culturale di tutta la società.
Onu. Il cammino delle Nazioni Unite è verso un autentico parlamento dei popoli; in tale spirito deve venir sviluppato, gradualmente ma senza attendere, il rinnovamento delle norme regolative del consiglio di sicurezza, sottraendone composizione e metodo di lavoro agli equilibri ormai inadeguati scaturiti dalla seconda guerra mondiale.
Ordini professionali. La semplificazione dell’accesso e una più evidente esigibilità del codice etico sono, per DemocraziaComunitaria, passaggi necessari ma che non escludono il possibile superamento degli stessi ordini, a favore di istituti di più snella, accessibile e trasparente tutela delle garanzie di professionalità e di etica nei rispettivi settori. Anche l’assetto istituzionale degli ordini ha infatti come valore di riferimento il bene comune.
Pandemia 2020. DemocraziaComunitaria è convinta, in linea generale, che le emergenze di carattere straordinario vadano affrontate innanzitutto facendo funzionare bene le strutture, gli strumenti ed i servizi ordinari. Nel caso specifico della pandemia 2020 da coronavirus vanno innanzitutto perfezionate dovunque la efficienza e la qualità del servizio sanitario nazionale. A tale impegno va aggiunto dovunque un supplemento di valorizzazione delle sinergie positive con le realtà della sanità privata e del volontariato ovunque sia possibile. Per quanto attiene a quello che DemocraziaComunitaria ha sempre definito “rischio di pandemia economica e sociale come effetto della pandemia sanitaria”, DemocraziaComunitaria ritiene che le attività economiche ed il lavoro non debbano essere bloccate ma semplicemente e adeguatamente rallentate e distanziate, utilizzando comunque le eventuali misure economiche di ristoro per realizzare occupazione aggiuntiva e investimenti di sviluppo che consentano appunto gli accennati rallentamenti e distanziamenti fisici del lavoro attraverso prolungamenti idonei dei tempi di lavoro e di servizio: mai per realizzare misure di puro assistenzialismo passivo.
Parlamento. DemocraziaComunitaria propone la riduzione del numero dei deputati da 630 a 500, e dei senatori da 315 a 250. Propone inoltre l’abolizione della figura dei senatori a vita di nomina del presidente della repubblica, e la unificazione, in logica di tendenziale unicameralità del parlamento, di un significativo numero di funzioni fra le due Camere.
Pensioni. Così come per la forbice delle retribuzioni all’interno delle imprese, adeguati rapporti di equità vanno costruiti nel campo delle prestazioni pensionistiche, senza eccezioni di categorie e con la universalizzazione rigorosa del metodo contributivo. 
Persona e famiglia. DemocraziaComunitaria è associazione di personalismo sussidiario e solidale. La persona è centro di imputazione di tutti i diritti e di tutti i doveri. Essa si sviluppa innanzitutto nella famiglia, che perciò deve essere protetta a sostenuta attraverso la tutela attiva della paternità e della maternità responsabile, attraverso servizi di assistenza, cura e formazione dei giovani, attraverso una organizzazione del lavoro che oltre ad assicurare il diritto a una occupazione produttiva faciliti forme di telelavoro e flessibilità organizzativa tutte le volte che siano compatibili con le esigenze oggettive della giusta produttività aziendale.  
Posizione costituzionale delle regioni. DemocraziaComunitaria ritiene maturati i tempi per parificare la dignità costituzionale fra regioni attualmente a statuto ordinario e regioni attualmente a statuto speciale. Appaiono infatti ormai superate le ragioni straordinarie che storicamente giustificarono tale differenziazione.
Progressività di pene e sanzioni. Sia la consapevolezza della fallibilità umana in generale sia lo scopo pedagogico che sempre deve accompagnare pene e sanzioni, esige un criterio di oculata ed efficace progressività delle stesse. In tal senso la legge stabilisce per ogni infrazione, sulla base della relativa gravità, la pena o sanzione minima di base: su questa il giudice applicherà in ogni caso di reiterazione di colpa la misura aggiuntiva esigita da equità e giustizia.
Province ed altri enti intermedi. DemocraziaComunitaria propone l’abolizione pura e semplice delle province, e di tutti gli altri enti territoriali intermedi fra comune e regione, fatte salve le possibili libere semplici fusioni o anche associazioni o consorzi di comuni per la gestione di singoli servizi.
Reati economici e finanziari. La certezza e tempestività di esecuzione delle sentenze è prioritaria soprattutto per i casi di violazione della fede pubblica. Si impone comunque una revisione del sistema che restituisca prudenza ed eccezionalità agli istituti degli sconti di pena, dell’amnistia e dell’indulto, particolarmente nel campo dei reati commessi ai danni dell’intera società civile e della citata fede pubblica.
Riferimento culturale e valoriale dell’azione democratico-comunitaria. Esso è costituito essenzialmente da: a. la storia del cattolicesimo democratico in Italia, nella sua interezza; b. la dottrina sociale della Chiesa e gli insegnamenti del suo magistero; c. la Costituzione italiana e tutto il patrimonio culturale e ideale di testimoni ed esperienze di umanesimo laico di consonanti valori, .
Sanità. Il bene primario della sanità dei cittadini non è considerato da DemocraziaComunitaria come appartenente al campo del libero mercato privato bensì a quello del diretto intervento dello Stato attraverso un sistema sanitario nazionale unitario, che pur decentrandosi a livello di regioni e comuni non vanifichi la effettiva uguaglianza fra tutti i cittadini di fronte ad esso. La struttura centrale si sostituirà tempestivamente alle strutture regionali inadempienti o inefficienti, fino a che non siano ripristinate le condizioni di piena adeguatezza di esse. Ugualmente lo Stato farà nei confronti delle eventuali strutture cittadine ove non intervenga tempestivamente la struttura regionale di competenza. L’iniziativa privata opera liberamente e competitivamente nel campo della sanità, nel rispetto delle normative pubbliche che garantiscono la tutela e la promozione della salute dei cittadini come prioritaria rispetto al profitto d’impresa.
Stato di diritto. Ogni legge e normativa pubblica deve prevedere e garantire reale pari dignità e tutela tra il soggetto pubblico e il cittadino o entità sociale intermedia, in sede di contenzioso privatistico. In tal senso devono, ad esempio, essere garantiti i tempi e la certezza di pagamento da parte dello Stato e degli Enti pubblici verso fornitori e prestatori d’opera.
Strumenti e qualità della formazione. Prezzi e contenuti dei libri scolastici e degli strumenti didattici collegati devono andare rispettivamente in direzione di una evidente socialità i primi e di una altrettanto evidente caratterizzazione unitaria e integrata della formazione, i secondi, contrastando le spinte a una separatezza specialistica che DemocraziaComunitaria vede opportuna soltanto al livello universitario. Altresì, DemocraziaComunitaria annette valore essenziale e imprescindibile alla formazione permanente dei docenti, come di tutti gli adulti. 
Tassazione. Il criterio costituzionale della progressività, che trova la sua ragion d’essere nel principio valoriale della equità, va sempre ed in concreto misurato su di essa: vanno pertanto superate le condizioni inique prodotte tecnicamente sia dalla frantumazione distorsiva e sperequatrice delle norme sia da passaggi di aliquota mal calibrati quanto a gradualità.
Titoli di studio. La missione di formare la personalità dei ragazzi lungo tutta la loro vita fino alla soglia dell’università, è prioritaria rispetto a quella del rilascio di titoli di studio formali destinati al mercato del lavoro, e rispetto allo stesso mercato del lavoro, cui invece può essere più direttamente attenta l’università. In tal senso DemocraziaComunitaria propone di approfondire la ipotesi di superamento del valore legale dei titoli di studio, perché l’attenzione della scuola possa più e meglio concentrarsi sull’effettivo impegno formativo nei confronti degli utenti.
Tolleranza e rispetto in campo religioso. La laicità dello Stato si accompagna a una considerazione attentissima dei valori collegati con il riconoscimento della dignità integrale della persona e della dimensione trascendente della vita. DemocraziaComunitaria ritiene che la scuola, in particolare, debba accentuare la educazione alla citata importanza del trascendente ed al rispetto delle diverse vie attraverso le quali la persona realizza la sua esigenza di religiosità.  
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